La Malattia di Parkinson
Incontriamo il Professore Ordinario di neurologia presso Sapienza Università di Roma e Direttore della UOC di Neurologia al Policlinico Umberto I – Giovanni Fabbrini che ci spiega prima di tutto che cos’è la Malattia di Parkinson.
È una malattia neurodegenerativa causata dalla progressiva morte delle cellule nervose situate in una piccola zona del cervello che, attraverso il neurotrasmettitore dopamina, controlla i movimenti di tutto il corpo. Chi ha il Parkinson, proprio per la progressiva morte dei neuroni, produce sempre meno dopamina, perdendo il controllo del suo corpo. Arrivano così tremori, rigidità, lentezza nei movimenti. È stato dimostrato che i sintomi iniziano a manifestarsi quando sono andati perduti circa il 50-60% dei neuroni dopaminergici.
Oggi sappiamo che, prima che la malattia si sviluppi, ci sono una serie sintomi premonitori (ad esempio la riduzione della sensibilità olfattiva o il fatto di fare i sogni molto molto vivi con dei movimenti nel letto durante la notte), la depressione e la stipsi. Sembrerebbero essere delle condizioni, soprattutto quando sono presenti contemporaneamente, di predisposizione alla malattia e corrispondono alla fase prodromica della malattia.
La malattia è caratterizzata da una serie di problemi clinici significativi, anche se comunemente si è convinti che sia il tremore, in realtà il problema principale, della malattia di Parkinson è il rallentamento motorio cioè, il fatto di non essere più così agili, così rapidi nel fare dei movimenti fini e piccoli, e la lentezza nella deambulazione con un senso di rigidità muscolare.
Il tremore è un sintomo che ha una frequenza di almeno il 70% dei pazienti; di solito all’esordio colpisce una mano infatti, ricordiamo che la malattia di base spesso è una malattia asimmetrica che colpisce una parte più dell’altra, ed è un tremore che compare di solito nelle posizioni di riposo per rilassamento.
Infatti, la caratteristica di questo tremore è che non compare se si afferra una tazzina di caffè o un bicchiere per portala alla bocca, ma quando si è rilassati in poltrona, ad esempio guardando la televisione e, pertanto bisogna far attenzione, al tremore che compare in questa fase e, osservare se la mano che comincia a tremare.
Questo è un sintomo ovviamente possibile della malattia ma, l’elemento fondamentale rimane il rallentamento dei movimenti. A volte in queste persone si osserva che la mimica del volto è meno espressiva, gli occhi vengono battuti meno frequentemente, è presente un ammiccamento delle palpebre e che durante il cammino si può notare che l’ alterazione della normale oscillazione degli arti superiori che è meno evidente da un lato del corpo, come se un braccio fosse un po’ bloccato. Sono tutti segnali che fanno sospettare la malattia. Nel corso degli anni possono comparire altri sintomi, ma quello che è importante, è che le persone vengano valutate il prima possibile, nelle fasi iniziali della malattia. Il vantaggio consiste nella miglior qualità di vita dei pazienti trattati al comparire dei primi sintomi motori, rispetto ai pazienti curati tardivamente, quando i sintomi motori producono invalidità funzionale.
Per informazioni i seguenti link:
https://www.policlinicoumberto1.it/unita/neurologia/
https://www.policlinicoumberto1.it/ambulatorio/ambulatorio-neuroscienze-e-salute-mentale/
Di seguito il link della Fondazione LIMPE Onlus per i pazienti affetti da Parkinson:
https://www.fondazionelimpe.it/
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