Sapienza, al via lo studio sulla Vaccinazione anti COVID-19

Al via il monitoraggio clinico e immunologico di 10.000 soggetti sottoposti a vaccinazione anti-Sars-CoV-2

Che succede dopo il vaccino?

Il progetto di monitoraggio dell'Università La Sapienza

“Valutare in tutti i soggetti la quantità e qualità della risposta immunitaria anti-Spike, indotta dalla vaccinazione e seguire contemporaneamente la dinamica dell’eventuale infezione e l’efficacia protettiva del vaccino, tramite la misurazione del titolo di anticorpi contro la Nucleoproteina (N), specifici dell’infezione naturale”

“Questo studio – spiega il Preside della Facoltà di Medicina e Odontoiatria, Prof. Domenico Alvaro –  comprenderà circa 10000 soggetti e avrà lo scopo di valutare la risposta anticorpale nei soggetti vaccinati e di analizzare le associazioni del tipo di riposta con variabili importanti come l’età, il sesso, la presenza di comorbidità e le condizioni socioeconomiche. Ad essere coinvolte saranno tutte le Unità Assistenziali e i docenti Universitari con lo scopo di sviluppare una rete di ricerca che includa tutte le strutture del più grande Policlinico d’Europa”.  

“Il monitoraggio – che registrerà anche gli eventi avversi dopo la vaccinazione – si propone di valutare in tutti i soggetti la quantità e qualità della risposta immunitaria anti-Spike, indotta dalla vaccinazione, e di seguire contemporaneamente la dinamica dell’eventuale infezione e l’efficacia protettiva del vaccino, tramite la misurazione del titolo di anticorpi contro la Nucleoproteina (N), specifici dell’infezione naturale.  I 10000 soggetti – spiega il professore –  verranno valutati a distanza di 6 e 12 mesi dall’inizio della vaccinazione per la ricerca delle possibili varianti virali con il coinvolgimento deli ‘Istituto Superiore di Sanità.

 “Per l’Università di Roma La Sapienza e per il Policlinico Umberto I – dichiarano congiuntamente la Rettrice Antonella Polimeni e il Direttore Generale Fabrizo d’Alba    questo studio rappresenta un modello virtuoso di come eccellenze della sanità pubblica e della ricerca, possano fondersi in un progetto comune che ha come scopo quello di essere garante di una azione volta a contrastare la pandemia e a sviluppare strategie comuni di ricerca”.

Roma 11 febbraio 2020

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