Il progetto del Policlinico
Nuova iniziativa nella lotta all’HIV. Se negli ultimi anni il progresso scientifico ha compiuto passi enormi, restano ancora lacune sociali e culturali da colmare. L’infezione da HIV, infatti, può essere cronicizzata. Serve dunque un maggiore impegno delle istituzioni e dei diversi specialisti.
Sul tema delle diagnosi tardive e delle difficoltà nell’accesso ai test è stato presentato il progetto realizzato attraverso una collaborazione tra i medici del Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive e il Pronto Soccorso del Policlinico Umberto I, Università Sapienza di Roma. “Questo studio pilota, no profit, ha l’obiettivo di creare i presupposti culturali e professionali per implementare il numero di proposte attive del test anti-HIV e, conseguentemente, il numero di diagnosi precoci dell’infezione, attraverso un coinvolgimento attivo dei clinici che operano all’interno del pronto soccorso e che con maggiore frequenza intercettano soggetti con condizioni o patologie ‘indice’.
Lo studio ha una durata di 12 mesi e avrà inizio a settembre. Sarà condotto presso il Dipartimento Emergenza Accettazione del Policlinico Umberto I con responsabile il Dott. Gioacchino Galardo. L’obiettivo dello studio è anzitutto stimare la prevalenza di infezione da HIV nei pazienti che afferiscono al PS; in secondo luogo, si vuole migliorare il rapporto medico-paziente sul tema del test e della comunicazione della diagnosi mediante un aggiornamento culturale sull’infezione da HIV, con particolare attenzione al concetto U=U. Tutto ciò può contribuire a rendere meno complessa, più serena e meno stigmatizzante la diagnosi stessa”, ha spiegato la Prof.ssa Gabriella d’Ettorre, Professore Associato Malattie Infettive, Università Sapienza, Roma.
Fonte: Salute H24