Policlinico Umberto I: sfide e progetti

In occasione delle celebrazioni della Giornata mondiale per la sicurezza del paziente intervista del Direttore generale ‘face to face’ con Fortune Italia

Tecnologie digitali, tempo e programmazione sono cruciali oggi per garantire la sicurezza dei pazienti in ospedale “dall’ingresso alla dimissione”. Ne è convinto Fabrizio d’Alba, direttore generale del Policlinico Umberto I, che in occasione delle celebrazioni della Giornata mondiale per la sicurezza del paziente nella struttura romana ha esaminato sfide e progetti in corso, in un’intervista ‘face to face’ con Fortune Italia.

La AOU Umberto I è una “cittadella della salute” da 1.231 posti letto e 27.491 ricoveri l’anno, che accoglie in day hospital qualcosa come 13.815 pazienti, assicurando 1.771.747 prestazioni all’anno.

“La nostra è una grande struttura assistenziale, forte anche di una preziosa componente dedicata a didattica e ricerca. Abbiamo oltre 100mila accessi di pronto soccorso l’anno – precisa il Dg dell’Umberto I a Margherita Lopes, caposervizio di Fortune Italia – e siamo un centro di riferimento per varie specialità, incluse le malattie rare. Abbiamo tante porte aperte, oltre 50 padiglioni oltre alle strutture esterne: la sfida è quella di governare questa complessità“.

Un dialogo (a volte) difficile

La sicurezza del paziente parte dall’ascolto, ma numerosi studi hanno mostrato che non sempre i malati comprendono appieno le indicazioni dei medici. Incomprensioni frequenti, che vanno dalla diagnosi alla terapia, favorite da paura, insicurezza, fragilità emotiva.

“Questa è una sfida importante: è fondamentale – sottolinea d’Alba – che il medico tenga conto dell’emotività e della difficoltà del suo interlocutore. In questo caso non ci stancheremo mai di dire che è importante dedicare tempo all’ascolto: un tempo che deve entrare nella programmazione e deve essere standardizzato. Attenzione: anche il luogo è importante. La nostra struttura è “figlia” di un modello di accoglienza che non è quello attuale. Si sta ragionando sul Policlinico che verrà, e noi sappiamo che l’Umberto I di domani deve ripensarsi e dotarsi di luoghi per l’incontro e l’ascolto dei pazienti”.

Comunicazione anche digitale

Anche la digitalizzazione dei processi e dei percorsi di cura ha un ruolo importante, secondo d’Alba. “Strumenti come il videoconsulto o la televisita – dice il Dg – possono essere preziosi per dialogare con pazienti che magari vivono dall’altra parte d’Italia. Occorre però essere formati ad utilizzare in modo corretto questi nuovi strumenti”, esplosi in pandemia.

“Si tratta di una delle linee di sviluppo previste dal Pnrr su cui noi stiamo lavorando sia dal punto di vista delle tecnologie, che dell’infrastruttura. Il tema vero però non è lo strumento, ma saperlo usare. Deve cambiare anche la formazione dei professionisti, che devono essere in grado di utilizzare queste tecnologie al meglio, così come i pazienti e i caregiver“, dice il manager. “Dobbiamo capire anche come superare le resistenze che ci sono”.

Quanto al tema dei social, l’impegno di Fabrizio d’Alba è quello di “dar voce alle tante iniziative positive che si organizzano e che, talvolta, restano misconosciute. Dobbiamo cambiare anche la narrazione, dando spazio a quanto di buono si fa all’Umberto I”.

Il paziente esperto

In questi anni tante cose sono cambiate. “Siamo passati da un atteggiamento passivo ai cosiddetti pazienti esperti, che hanno conoscenze e aspettative. Il tema – sottolinea il Dg del Policlinico – è orientarli al meglio: dottor Google non è sempre corretto, i professionisti devono aiutare i pazienti a fare chiarezza, spiegare perché un esame è opportuno e un altro no. In questo caso le associazioni possono fare molto, ma la realtà è che più ci si abitua al confronto, meglio si dialoga. La sfida è proprio quella di saper gestire un interlocutore che ha delle informazioni e che spesso oggi arriva in ospedale preparato”, dice d’Alba.

I 5 memo per la sicurezza della terapia

Fra le iniziative concrete messe in campo dal Policlinico Umberto I e al centro dell’incontro di oggi c’è un segnalibro con i 5 momenti chiave per la sicurezza della terapia. Domande che il paziente deve fare al proprio medico sui farmaci che prende, sul dosaggio, sugli eventuali effetti avversi, sulla posologia e sull’interruzione del medicinale.

“Domande apparentemente banali, che però devono essere chiarite al paziente dopo una visita. Una sorta di memo per il malato ma anche per il medico, che deve accertarsi che il suo paziente abbia ben chiare queste informazioni – conclude d’Alba -Il grande sforzo che stiamo cercando di fare al Policlinico Umberto I è quello di far comprendere a tutti che organizzazione e procedure sono cruciali per la sicurezza delle cure. Le competenze le abbiamo, ma occorre anche lavorare su questi due elementi”.

(fonte:https://www.fortuneita.com/2023/09/18/dalba-umberto-i-tempo-tecnologie-e-programmazione-per-la-sicurezza-dei-pazienti/)

 

L'intervista Face to face

Margherita Lopes, caposervizio di Fortune Italia intervista il Direttore generale del Policlinico Umberto I, Fabrizio d’Alba.

L'intervento del Direttore amministrativo, dottoressa Gioia Amadei

L'intervento del Preside della Facoltà di Medicina e Odontoiatria, Sapienza Università di Roma

Prof. Domenico Alvaro

L'intervento del Preside della Facoltà di Farmacia e Medicina, Sapienza Università di Roma

Prof. Carlo Della Rocca

Engagement - Percorso Breast

Il Prof. Andrea Botticelli, Oncologo introduce la testimonianza della paziente Giusy Climaco del Percorso Breast.

Engagement Onco-ematologia

Il Prof. Maurizio Martelli, Ematologo introduce la testimonianza  dei pazienti in Onco-ematologia.

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