Diabete mellito di Tipo 2 in Medicina Interna. Documentazione clinica, percorsi clinico assistenziali diagnostici e riabilitativi, profili di assistenza – profili di cura

SIMI. Roma, 2 – 3 Dicembre 2022

Il Diabete

Il numero dei casi di Diabete Mellito nel mondo è in continuo aumento, con un tasso di crescita esponenziale, sia nei paesi industrializzati (40%), sia in quelli in via di sviluppo (70%).L’incremento riguarda soprattutto il Diabete Tipo 2 (in Italia circa il 90% dei casi), spesso connesso all’aumento di casi in stato di sovrappeso e obesità, oltre al fenomeno dell’invecchiamento della popolazione e, soprattutto, della scarsa attenzione alla prevenzione sanitaria.

Il Diabete di tipo 2 è una malattia subdola, preceduta per anni da una condizione di pre diabete silenzioso ed ignorato perché non provoca sintomi o disturbi, al punto che circa il 25% degli italiani colpiti non sa di esserne affetto, oppure nella fase della iperglicemia manifesta una diffusa tendenza alla sottovalutazione di questo segno. Si stima, pertanto, che nel 2025 avremo nel mondo oltre 700 milioni di diabetici.

Il Diabete Mellito comporta complicanze croniche a lungo termine ed è attualmente la prima causa di cecità, insufficienza renale terminale (dialisi), gangrena degli arti inferiori, infarto del miocardio e ictus. Per quel che riguarda, in particolare, la correlazione tra Diabete Tipo 2 e Patologie Cardiovascolari, studi internazionali hanno messo in evidenza come circa 1 paziente diabetico su 3 presenti anche una patologia cardiovascolare. Fino a qualche anno fa, la relazione considerata più pericolosa era quella tra Diabete e infarto; oggi, una forte attenzione si sta concentrando in particolare sullo scompenso cardiaco. La pericolosità del Diabete per il cuore aumenta quanto più si combina con altri fattori di rischio di cardiopatie, come l’ipertensione, la dislipidemia, l’obesità o il fumo.

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