Test Anti HIV nei reparti di Malattie Infettive e di Emergenza

Studio pilota, spontaneo no profit, osservazionale volto a creare i presupposti culturali e professionali atti a poter implementare il numero di proposte attive del test anti-HIV

Studio pilota

Studio pilota, spontaneo no profit, osservazionale volto a creare i presupposti culturali e professionali atti a poter implementare il numero di proposte attive del test anti-HIV e conseguentemente il numero di diagnosi precoci dell’infezione, attraverso un attivo coinvolgimento dei clinici che operano all’interno del pronto soccorso e che con maggiore frequenza intercettano soggetti con condizioni o patologie “indice”. Tale progetto sarà realizzato attraverso una collaborazione tra i medici del Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive e il Pronto Soccorso del Policlinico Umberto I, Università Sapienza di Roma.

Il contesto

Le modalità di diffusione del virus dell’HIV hanno subito nel corso degli anni diversi cambiamenti e l’infezione da HIV è progressivamente diventata, anche nel nostro Paese, un’infezione sessualmente trasmessa. I report prodotti annualmente dal COA ISS descrivono un trend epidemiologico caratterizzato da un progressivo incremento delle nuove infezioni nella popolazione dei maschi che fanno sesso con maschi (MSM) e nella popolazione dei migranti, con una elevata incidenza fra le donne straniere e con potenziali ricadute anche sulla trasmissione verticale. Inoltre, tali report continuano a descrivere un fenomeno di arrivo tardivo alla diagnosi, con circa il 50% dei soggetti in una condizione di late presenter.

Appare evidente, quindi, come la diagnosi tardiva continui a rappresentare la principale modalità attraverso cui vengono identificati i nuovi casi di infezione da HIV. Le strategie indirizzate ad una diagnosi più precoce costituiscono uno strumento di sanità pubblica che, se ben attuato, potrebbero da una parte determinare una riduzione delle diagnosi tardive, dall’altro ridurre nel lungo termine il numero di ulteriori nuove infezioni (l’abbattimento della carica virale indotto dalla terapia cui tutti i soggetti diagnosticati vengono avviati riduce la probabilità di ulteriore trasmissione ad altri (U=U Undetectable=Untrasmittable).

Obiettivo dello studio

La possibilità di diffondere buona informazione fra i medici del pronto soccorso classicamente meno coinvolto nella gestione del paziente con infezione da HIV potrebbe ottenere il molteplice vantaggio di rassicurare il personale sanitario sulla assenza di rischio di contagio quando la viremia plasmatica è inferiore ai valori soglia, facilitare l’accesso dei pazienti a procedure diagnostico-terapeutiche invasive, ridurre lo stigma percepito da molti pazienti in tali contesti, aumentare il numero di diagnosi precoci e ridurre quindi la diffusione della patologia.

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