Pubblicate in Gazzetta le nuove linee guida del Fascicolo sanitario elettronico

Il nuovo Fascicolo sanitario elettronico

Il Ministero della Salute insieme al Ministero per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale e al Ministro dell’economia e delle finanze che sono state appena pubblicate in Gazzetta Ufficiale ha elaborato le nuove linee guida nazionali del fascicolo sanitario elettronico, che successivamente sono state pubblicate in Gazzetta. Tra i vari servizi i cittadini potranno consultare i propri dati clinici, prenotare e pagare le prestazioni, accedere ai servizi di Telemedicina, ricevere informazioni sulla propria patologia sul percorso di cura da seguire.

Il nuovo FSE non sarà utile solo per i cittadini. ma anche per medici e farmacisti. I pediatri e gli specialisti potranno accedere ed utilizzare i dati clinici degli assistiti in cura e anche condividere le informazioni e consultarsi con altri professionisti. I farmacisti, invece potranno consultare in tempo reale il foglio informativo della terapia e verificare la terapia erogata al paziente. Ma pure gli infermieri gli altri Professionisti Sanitari potranno accedere ai dati clinici degli assistiti per quanto di pertinenza.

Come funzionano le linee guida

Le linee guida “intendono sintetizzare e emendare tutte le precedenti raccomandazioni e divenire la base per l’attuazione nel periodo 2022-2026″. Per il documento il FSE deve diventare “ il punto unico ed esclusivo di accesso per i cittadini ai servizi del SSN,  ecosistema di servizi basati sui dati per i professionisti sanitari per la diagnosi e cura dei propri assistiti e per una assistenza sempre più personalizzata sul paziente, strumento per le strutture ed istituzioni sanitarie che potranno utilizzare le informazioni cliniche del FSE per effettuare analisi di dati clinici e migliorare la erogazione dei servizi sanitari”. Per potenziarlo  Linee guida definiscono 4 direttrici di azione per potenziare il FSE:

– garantire servizi di sanità digitale omogenei ed uniformi

– uniformare i contenuti in termini di dati e codifiche adottate

– rafforzare l’architettura per migliorare l’interoperabilità del FSE

– potenziare la governance delle regole di attuazione del nuovo FSE.

I requisiti obbligatori e raccomandati a breve, medio e lungo termine

Per ognuna delle 4 dimensioni sono definiti i requisiti obbligatori e raccomandati da attuare nel breve, medio e lungo periodo per perseguire gli obiettivi anzi delineati. Per quanto riguarda quelli a breve termine essi sono: uniformare a livello nazionale i servizi del FSE già esistenti per cittadini ed operatori sanitari estendere il nucleo minimo di documenti obbligatori del FSE e perfezionare la loro standardizzazione unitamente a quella dei documenti integrativi già implementati dalle Regioni, evolvere l’infrastruttura di interoperabilità del FSE mediante la realizzazione di un indice nazionale, di una anagrafe nazionale degli assistiti ed una componente per l’acquisizione dei dati e documenti dai loro sistemi produttori.

Per quanto riguarda quelli a lungo termine essi sono:  evolvere verso servizi per l’accesso ai dati clinici da parte di cittadini ed operatori sanitari, alimentare il FSE con dati clinici standardizzati attraverso l’uso di sistemi di codifica e dizionari, acquisiti nelle attività di prevenzione, diagnosi e cura condotte dai professionisti sanitari sugli assistiti,  attuare una nuova architettura del FSE, completa di un repository di dati clinici centrale in standard HL7 FHIR e potenziata da nuove componenti di interoperabilità in grado di raggiungere e collegare tutte le strutture sanitarie produttrici di informazioni, adottare strumenti di Advanced Analytics, anche basati su tecniche di Intelligenza Artificiale per l’elaborazione dei dati clinici del FSE, mettere a disposizione i dati clinici per la ricerca.

Per quanto riguarda quelli raccomandati essi sono: realizzare servizi basati sui dati clinici, ulteriormente estesi a dati omici, genetici ed epigenetici, per una cura sempre più personalizzata sull’assistito,  mettere a disposizione delle Istituzioni Sanitarie per finalità di governo, estendere i dati disponibili per ricerca a dati omici, genetici ed epigenetici.

(Fonte: quotidianosanità.it)

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