Gruppo personale e Direttori Umberto I

Dalla Regione Lazio attestato di gratitudine agli operatori dell’Umberto I

PANDEMIA DA COVID-19 – “GIORNO DOPO GIORNO FRONTEGGIANDO L’EMERGENZA

CONSEGNATI DALL’ASSESSORE ALESSIO D’AMATO GLI ATTESTATI DI BENEMERENZE AL PERSONALE DEL POLICLINICO UMBERTO I QUALE RICONOSCIMENTO DEL LAVORO SVOLTO NELL’AFFRONTARE LA PANDEMIA

Dalla Regione Lazio attestato di gratitudine agli operatori dell'Umberto I

Nella mattinata del 29 luglio 2021, presso l’Aula di Patologia Generale, alla presenza della Rettrice della Sapienza Antonella Polimeni, del Direttore Generale Fabrizio d’Alba e del Direttore Sanitario Alberto Deales, l’Assessore alla Sanità del Lazio Alessio D’Amato ha consegnato ad una delegazione dei 1700 lavoratori destinatari del riconoscimento, l’Attestato di Benemerenza “per il grande impegno e il lavoro nella lotta contro il Covid-19”.

“Ringrazio tutto il personale – ha dichiarato Fabrizio d’Alba, direttore Generale del Policlinico – per l’impegno mostrato in questi lunghi mesi, e per quello necessario nei prossimi futuri. Ringrazio anche l’Assessore che con questa giornata ha voluto dare il giusto riconoscimento alla risposta tempestiva e puntuale che l’Azienda Universitaria Policlinico Umberto I ha saputo dare per affrontare la pandemia. Ho l’orgoglio di dirigere questo Ospedale dallo scorso gennaio, quando molto era già stato fatto – ha proseguito – ed è giusto oggi ringraziare per il senso di responsabilità espresso dalle Unità Complesse che hanno saputo mettere insieme le energie, così come ha fatto La Sapienza”

“L’Ospedale non si è mai fermato – ha poi aggiunto il direttore –   e con senso di responsabilità ha affrontato la Campagna vaccinale attivando due centri Vaccinali, uno dei quali specifico per i pazienti fragili”

 

La parola ‘gratitudine’ – ha spiegato l’assessore D’Amato – che troverete nell’attestato è per il lavoro fatto e per quello che ancora dovremmo fare. Sono trascorsi più di 540 giorni dall’inizio del Covid. Pensavamo che il problema fosse in Cina, invece era a casa nostra. Da allora le nostre vite sono profondamente cambiate. Il contrasto alla pandemia è stato soprattutto negli ospedali, dove abbiamo realizzato 6.000 posti letto. Un mutamento significativo della Rete ospedaliera del Lazio dove il contributo del Policlinico Umberto I è stato notevole e determinante per salvare Roma e a contrastare questa pandemia che ha corso innanzi tutto nelle grandi metropoli.

Ricordo quando chiedemmo anche alla parte universitaria, alla Rettrice di impegnare una mole di risorse, di posti letto per il contrasto al Covid, non c’è stato un attimo di esitazione perché è stata subito compresa l’importanza e la gravità e il ruolo che doveva avere nella sua funzione il Policlinico Umberto I”

Ringrazio l’Assessore e il Direttore d’Alba – ha infine concluso la Rettrice Antonella Polimeni – per aver voluto questa giornata che restituisce in pieno il ruolo che l’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Umberto I ha svolto in questa emergenza e che continuerà a svolgere in questa emergenza. Il nostro Policlinico Universitario è stato centrale per la città di Roma ma, il Policlinico Umberto I è l’ospedale dei romani! Anche se l’assessore ne ha piena contezza, vorrei ricordare che il Policlinico è un ospedale universitario ha fatto uno sforzo doppio rispetto a strutture non universitarie perché i nostri giovani che – parliamo degli specializzandi – che peraltro sono stati fondamentali nel supporto successivo, hanno avuto delle penalizzazioni nella formazione che abbiamo necessità di farle recuperare. Il ringraziamento va a tutti gli infermieri, a tutti i medici, e il ricordo che Voglio esprimere tutto il mio ringraziamento a tutto il Dipartimento delle Professioni Sanitarie, alla Direzione Sanitaria, alla Direzione Amministrativa per i vari coordinamenti, grazie a voi tutti!

Questa giornata simbolica vuol dire molto e ci deve spingere comunque ad impegnarci, ovviamente in un’ottica di ripartenza ma, rispetto ai nostri più giovani a continuare nella campagna vaccinale.  Da settembre, come accennato all’assessore, sarebbe opportuno all’interno della città universitaria e nei Poli della Sapienza svolgere le attività di vaccinazione per recuperare i non vaccinati nel mantenere per quel che riguarda la nostra comunità Accademica e studentesca, delle attività sull’emergenza che, voglio ricordare, si sono anche affiancate, unico Ateneo in Italia con l’attività di tamponi per i nostri studenti alla ripresa delle attività accademiche”

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