Radici lontane
A Roma, nel 1870 alla fine del potere temporale dei Papi con l’unificazione del Regno d’Italia, prendeva avvio, non senza ostacoli e difficoltà, la Riforma dell’Università che da Pontificia, diventava Regia.
La riforma, attraverso l’attuazione del Regolamento Brioschi, realizzò dapprima l’accorpamento dei corsi di Medicina e Chirurgia e, poi con i successivi regolamenti, la struttura della Facoltà medica di Roma.
Fino al 1887 per assicurare un’adeguata formazione clinica agli studenti, le Cliniche della Facoltà di Medicina di Roma, erano associate a più Ospedali quali quelli di S. Spirito, S. Giacomo, S. Rocco, S. Gallicano e della consolazione.
In questo contesto nasceva da un illustre Medico, Clinico e Scienziato, Guido Baccelli (1832-1916), l’intuizione di costruire un campus unico, sede prestigiosa della Scuola medica romana «all’altezza delle più celebri scuole estere, lanciando l’idea del Policlinico Ospedale d’Insegnamento”.
L’esigenza di costruire un luogo, dove l’evoluzione delle conoscenze scientifiche fornisse la base della formazione medica e della migliore cura dei malati, e contemporaneamente dotasse la città di Roma di un nuovo e moderno ospedale universitario si tradusse nell’ambizioso progetto per la costruzione del Policlinico della capitale del Regno d’Italia, intitolato al re Umberto I.
Il progetto di Baccelli: unitarietà nella specificità
Guido Baccelli, clinico medico dell’Università La Sapienza e Ministro della Pubblica Istruzione, fin dalla sua prima elezione a deputato in Parlamento, nel 1874, mise costantemente al centro della sua azione politica il progetto del futuro Policlinico.
Con la sua nomina a Ministro, nel 1881, il progetto per la costruzione del nuovo Policlinico ricevette una decisiva accelerazione: Baccelli istituì e presiedette una commissione di illustri clinici con lo scopo di esaminare e risolvere i problemi inerenti alla costruzione del nuovo ospedale ottenendo i primi finanziamenti statali per il progetto.
Tale progetto rappresentò la risposta più avanzata in Europa alle esigenze della nuova medicina.
Nel perimetro del campus trovarono spazio edifici universitari con biblioteche e laboratori di ricerca, con al centro padiglioni ospitalieri di ricovero per malati, dai quali trarre i casi più appropriati per la didattica o più interessanti per la ricerca. La logica di Baccelli fu quella della unitarietà nella specificità, cosicché tutti gli edifici furono collegati da un doppio camminamento, ipogeo e perigeo.
Ieri come oggi sfide e opportunità dei finanziamenti per la riorganizzazione sanitaria
Nacque così con un primo finanziamento statale del 1881, legge n.209, il più grande progetto organico di Policlinico, al quale venne dedicata un’area demaniale specifica con vincolo permanente di destinazione d’uso, nel quale trovarono espressione tre principi posti a base della formazione del medico:
• apertura della medicina alle scienze naturali che della medicina sono fondamento scientifico
• sviluppo della clinica, in ambito medico, chirurgico, e delle specialità con edifici dedicati
• utilità sociale con possibilità di ricovero a carico dell’assistenza pubblica
Fonte: Il Policlinico Umberto I, Un secolo di storia. Edizione a cura di Carla Serarcangeli. MEDICINA NEI SECOLI, supplemento 2006. Casa Editrice Università La Sapienza