La riforma della sanità territoriale in Gazzetta

Nuova riforma della Sanità territoriale, cambia l’assistenza extra ospedaliera

Il nuovo regolamento per l'assistenza territoriale

Arriva in Gazzetta ufficiale dopo un lungo iter di approvazione il nuovo regolamento sugli standard dell’assistenza territoriale, che nella sua versione ufficiale prende il nome Dm 77.

Il perno del sistema sarà il Distretto sanitario, circa uno ogni 100.000 abitanti,  al cui interno rivestirà un ruolo fondamentale la Casa della Comunità dove i cittadini potranno trovare assistenza 24 ore al giorno per ogni giorno della settimana. All’interno del Distretto vi saranno degli Ospedali di Comunità con un forte assistenza infermieristica.

Le Centrali Operative Territoriali coordineranno i servizi presenti nel distretto, mentre i cittadini potranno chiamare il numero di assistenza territoriale 116117, attivo 24 ore al giorno e 7 giorni su 7,  per richiedere prestazioni sanitarie e sociosanitarie a bassa attività assistenziale.

Prevista anche la figura dell’infermiere di famiglia e di comunità, almeno 1 ogni 3.000 abitanti, che è la figura professionale di riferimento che assicura l’assistenza infermieristica, ai diversi livelli di complessità, in collaborazione con tutti i professionisti presenti nella comunità in cui opera.

Ospedali di comunità e Telemedicina

Nella riforma, inoltre, è previsto anche l’Ospedale di Comunità, una struttura sanitaria di ricovero breve sul territorio che svolge una funzione intermedia tra il domicilio e il ricovero ospedaliero vero e proprio, con la finalità di evitare ricoveri ospedalieri impropri.

Verrà dato maggior spazio alla telemedicina, che rappresenta un approccio innovativo alla pratica sanitaria, già consolidato in diversi ambiti sanitari, l’erogazione di servizi e prestazioni sanitarie a distanza attraverso l’uso di dispositivi digitali, internet, software e delle reti di telecomunicazione.

Reti delle cure palliative e Consultorio Familiare

Vengono  definiti gli standard delle Reti delle cure palliative, costituita da servizi e strutture in grado di garantire la presa in carico globale dell’assistito e del suo nucleo familiare, in ambito ospedaliero, con l’attività di consulenza nelle U.O., ambulatoriale, domiciliare e in hospice.

Le cure palliative sono rivolte a malati di qualunque età e non sono prerogativa della fase terminale della malattia. Possono infatti affiancarsi alle cure attive fin dalle fasi precoci della malattia cronico-degenerativa, controllare i sintomi durante le diverse traiettorie della malattia, prevenendo o attenuando gli effetti del declino funzionale.  Dovranno essere presenti almeno una Unità di Cure Palliative Domiciliari ogni 100.000 abitanti ed un Hospice con almeno 8-10 posti letto ogni 100.000 abitanti.

Inoltre dovrà esserci almeno un Consultorio Familiare ogni 20.ooo abitanti, ovvero una struttura struttura aziendale a libero accesso e gratuita, deputata alla prevenzione, promozione della salute, consulenza e cura rivolte alla donna, al minore, alla famiglia in senso ampio, in linea con le evoluzioni sociali correnti e al contesto comunitario di riferimento dei predetti.

La Casa della Comunità

Tra le principali novità introdotte dalla nuova riforma, di particolare importanza è il ruolo che riveste la Casa della Comunità. Diffuse in tutto il territorio nazionale, è il luogo fisico e di facile individuazione al quale i cittadini possono accedere per bisogni di assistenza sanitaria e socio-sanitaria.

Rappresentano il modello organizzativo dell’assistenza di prossimità per la popolazione. La CdC hub garantisce l’erogazione dei seguenti servizi, anche mediante modalità di telemedicina:

  • Équipe multiprofessionali (MMG, PLS, Continuità Assistenziale, Specialisti Ambulatoriali Interni (SAI) e dipendenti, Infermieri e altre figure sanitarie e sociosanitarie);
  • Presenza medica h24 – 7 giorni su 7 anche attraverso l’integrazione della Continuità Assistenziale;
  • Presenza infermieristica h12 – 7 giorni su 7;
  • Punto prelievi;
  • Servizi ambulatoriali specialistici per le patologie ad elevata prevalenza (cardiologo, pneumologo, diabetologo, ecc.);
  • Presenza medica e infermieristica almeno h12 – 6 giorni su 7 (lunedì-sabato);

Le Case della Comunità al fine di assicurare i servizi descritti dovranno essere dotate di 7-11 Infermieri di Famiglia o Comunità organizzati indicativamente secondo il modello di seguito descritto: 1 Coordinatore Infermieristico, 2-3 IFoC per le attività ambulatoriali, 1-2 IFoC per l’attività di triage e di valutazione dei bisogni di salute e 4-6 IFoC per l’assistenza domiciliare di base, le attività di prevenzione e teleassistenza.

 

Per approfondimenti:

DECRETO 23 maggio 2022, n. 77

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2022-06-22&atto.codiceRedazionale=22G00085&elenco30giorni=false

 

Queste informazioni ti sono state d'aiuto?
Si No
Arrow Up