Gli incontri di Palazzo Baleani. La salute declinata al femminile

06.04.2024.“Il punto sulle malattie dell’apparato cardiovascolare”

L'iniziativa

Nella giornata di sabato 6 aprile, presso la sede di Palazzo Baleani si è svolto un importante  incontro sul tema: “Il punto sulle malattie dell’apparato cardiovascolare”.

L’evento nasce nell’ambito dell’iniziativa della Sapienza e del Policlinico Umberto I per promuovere la consapevolezza e la corretta dell’ informazione nell’ambito della medicina di genere.

Il sesto appuntamento  “Gli incontri di Palazzo Baleani. La salute declinata al femminile” ha visto riuniti gli esperti medici, autorità e associazioni delle  persone affette da malattie cardiovascolare per affrontare le sfide legate alla diagnosi e alla terapia delle malattie cardiache, sopratutto quelle  rare.

Nell’approccio alla donna con patologie cardiovascolari, il medico specialista in cardiologia, oltre a saper diagnosticare, trattare e monitorare la malattia, hanno spiegato gli esperti deve promuovere la prevenzione, la diagnosi precoce e l’accesso ai percorsi diagnostico-terapeutici, ma anche informare correttamente le persone affette da malattie cardiovascolari e malattie rare del cuore per una gestione consapevole.

 

 

Angelo Di Roma, cardiologo  ha presentato il  quadro epidemiologico della malattie cardiovascolari che costituiscono la prima causa di morte nelle donne in Europa e anche in Italia; la loro incidenza è infatti molto più alta di qualsiasi altra causa, la prevalenza delle malattie cardiovascolari aumenta con l’età in entrambi i sessi, ma tende a essere più bassa nelle donne in premenopausa rispetto agli uomini della stessa età, per arrivare poi ad un più rapido aumento nelle donne dopo la menopausa. Dopo i 65 anni, la prevalenza nel sesso femminile supera quella degli individui di sesso maschile; pertanto, l’insorgenza di una malattia cardiovascolare  conclamata nelle donne è più tardiva rispetto a quella dell’uomo di circa un decennio, ma può presentarsi in maniera più severa. Negli ultimi anni, la prevalenza delle malattie cardiovascolari nella popolazione femminile è aumentata, stante l’incremento dell’aspettativa media di vita che comporta la presenza di co-patologie di maggior durata. A causa dell’invecchiamento della popolazione e della maggiore longevità delle donne con presenza di co-patologie, l’invecchiamento attivo, che passa anche attraverso la prevenzione delle malattie cardiovascolari, è un tema di fondamentale rilevanza nella presa in carico delle pazienti donne.

Susanna Sciomer, Professore Associato di Cardiologia e Docente presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia, Sapienza Università di Roma è partita dal quadro epidemiologico  delle malattie cardiovascolari e tra tutte  ha sottolineato la cardiopatia ischemica. L’esempio tipico è l’infarto acuto del miocardio, ovvero tutte quelle condizioni che determinano un aumento del consumo di ossigeno da parte del cuore rispetto alla quantità di sangue che irrora il tessuto muscolare cardiaco. “Esiste sicuramente una differenza di genere perchè, nell’ambito delle malattie cardiovascolari e in particolare nell’infarto acuto del miocardio, le donne sono quelle che muoiono di più e subiscono di più la fase acuta. Questo accade perchè il sesso femminile, rispetto al maschile, presenta una maggiore compromissione del circolo cardiaco”, ha sottolineato Sciomer. I primi esami per capire come sta il nostro cuore e in cosa consistono sono semplici. “Il primo sicuramente è l’anamnesi: è bene raccontare al proprio medico o cardiologo cosa si prova e si sente. Questo consente allo specialista di prescrivere gli esami più appropriati. L’esame per eccellenza in questo senso sicuramente è l’elettrocardiogramma che va al passo con la misurazione della pressione. Molto spesso i nostri pazienti non riferiscono valori di pressione alti o non hanno consapevolezza di questo. E’ importante capire che la pressione alta si modifica nel corso della giornata e ciò può essere correlato alle attività svolte. Sicuramente questi  gli step  essenziali per avere un quadro più definito”, ha consigliato Sciomer.

 

Cristina Chimenti,  Professore Associato di Cardiologia e Responsabile del Centro Cardiomiopatie e malattie rare del cuore del Policlinico Umberto I  ha analizzato il ruolo del cardiologo nella salute cardiovascolare delle donne e in particolare nel trattamento delle malattie cardiache rare, spesso sotto diagnosticate e sotto trattate. Ha spiegato che l’esordio della sintomatologia nella donna  è più subdolo rispetto a quello degli uomini.  Per questo i servizi cardiologici offerti dal Policlinico Umberto I  hanno l’obiettivo è  di prendere in carico le donne  in una fase precoce, quando non hanno sviluppato sintomi di malattia ma presentano almeno uno dei fattori di rischio cardiovascolare, come per esempio familiarità, stili di vita scorretti come fumo e alcol, obesità, diabete, ipertensione o livelli elevati di trigliceridi e colesterolo.

A Palazzo Baleani anche nella gestione delle malattie cardiovascolari si pone un’attenzione specifica al genere femminile, partendo dalla valutazione dei fattori di rischio generali, a cui le donne ne aggiungono alcuni peculiari, dovuti al loro sistema ormonale e anche alla diversa risposta dell’organismo – per esempio – allo stress. Inoltre, come ben rilevato da diversi studi in materia, è dimostrato che c’è una loro adesione più bassa ai controlli e alle iniziative di prevenzione, come lo screening. “Per motivi sociali, le donne sono spesso le figure di riferimento per altri componenti della famiglia, come genitori anziani e figli, e in questo ruolo di caregiver, soprattutto nella fascia di età tra i 35 e i 60 anni, nella quale sono invece più a rischio, tendono magari a trascurare più sé stesse” ha chiarito Chimenti.

Carlo Lavalle, Aritmologo presso l’Unità Operativa Complessa di Malattie Cardiovascolari del Policlinico Umberto I e Responsabile del Centro di Elettrofisiologia e Stimolazione Cardiaca (CESC) ha evidenziato come le aritmie costituiscono una delle principali cause di accesso in PS e la fibrillazione atriale (FA) costituisce la più frequente.

La tavola rotonda ha visto la partecipazione di diversi esperti e di numerosi partecipanti.

Al termine delle sessioni di lavoro i rappresentanti delle associazioni delle persone affette da malattie cardiovascolari  hanno portato la propria voce con testimonianze di vita e delle problematiche incontrate dalle persone affette da malattia cardiaca, soprattutto quando rara e, ed hanno arricchito il dibattito di  proposte e soluzioni per  superare il ritardo diagnostico, la  migrazione sanitaria e migliorare la  vita delle donne con malattie cardiovascolari.

 

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