Consulti gratuiti con medici specializzati, distribuzione di materiale informativo, incontri con l’Associazione di pazienti Eseo Italia, pronta a fornire assistenza e supporto per tutti coloro che manifestano sintomi ascrivibili alle patologie eosinofile.
A prevederlo è l’open day organizzato dalla AOU Policlinico Umberto I di Roma mercoledì 28 maggio dalle ore 9.00 alle ore 15.00, che aderisce così alla campagna mondiale per le patologie eosinofile organizzata nel nostro paese dall’associazione Eseo Italia, realtà nata nel 2017 con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di una corretta educazione sanitaria per favorire la riduzione del ritardo diagnostico per i pazienti con patologie gastrointestinali eosinofile, malattie rare e croniche che rimangono sotto diagnosticate o diagnosticate erroneamente, che lasciano molti pazienti sofferenti, senza un trattamento adeguato pur essendoci delle linee guida e delle opportunità di cura a livello globale, in particolare nei paesi a basso e medio reddito.
Al Policlinico Umberto I saranno effettuate valutazioni per pazienti pediatrici e adulti con sospetto o con diagnosi di malattie gastrointestinali eosinofile, un’iniziativa che nel mese di maggio verrà ripetuta in molti centri pubblici in tutto il territorio, in occasione della I Giornata Mondiale dedicata all’ Esofagite Eosinofila che verrà celebrata il prossimo 18 maggio con iniziative in tutta Italia e nel mondo.
Di seguito gli specialisti di riferimento, la sede e gli orari di visita per la giornata prevista al Policlinico Umberto I:
Sede di svolgimento: Ambulatori generali – Clinica Pediatrica – Policlinico Umberto I (Edificio, 37)
Viale Regina Elena, 324
Orario Visite: 09.00 – 15.00
L’esofagite eosinofila (EoE) è una malattia infiammatoria localizzata nell’esofago, caratterizzata da periodi di remissione clinica ed episodi di acuzie. Gli eosinofili sono protagonisti di questa infiammazione, attraverso i numerosi mediatori cellulari rilasciati durante la loro attività. L’incidenza annuale varia in relazione alla provenienza geografica della popolazione inclusa va da 1,6 a 10/100.000. Non ci sono dati di prevalenza in Italia.
Quali sono le cause
L’esofagite eosinofila è una patologia immuno-allergica; spesso è possibile trovare la causa dell’infiammazione cronica in un’allergia alimentare e/o respiratoria. Talvolta, però, nonostante i test allergologici ed i tentativi dietetici, non si riesce a comprendere la probabile causa della malattia. Fenomeni autoimmunitari che possono coinvolgere anche altri tratti dell’apparato gastrointestinale possono essere implicati nello sviluppo di questa malattia.
Sintomi
La sensazione del cibo che si blocca e che non riesce a progredire, tempi lunghi per i pasti quotidiani, la necessità di bere per far scendere il cibo, sono tutti campanelli di allarme da considerare e da riferire al medico.
Terapie
Le diete di restrizioni ed i farmaci (cortisone, soprattutto locale e farmaci biologici) sono le cure al momento utilizzate e considerate efficaci, in attesa che la ricerca scientifica convalidi trattamenti più mirati per le gastroenteropatie eosinofile.
Rischi
Le stenosi, cioè i restringimenti serrati dell’esofago, che non fanno passare né cibo né saliva, per i pazienti affetti da esofagite eosinofila oltre che la malnutrizione cronica ed i disturbi della crescita per tutti i pazienti affetti da patologie gastrointestinali eosinofile.
Epidemiologia
40 studi longitudinali (1976 e il 2022) in 15 paesi su 5 continenti su bambini e adulti, l’incidenza è di 5.3 ogni 100.000 persone-anno, mentre la prevalenza è di 40 su 100.000 e tale dato sarebbe frutto di un incremento del numero di biopsie esofagee, anche se al contempo sembrano aumentati gli accessi per endoscopia con indicazione disfagia. Si stima che il rapporto maschi/femmine sia 3/1 anche se al momento questo dato non presenta delle spiegazioni dal punto di vista fisiopatologico. Gli americani bianchi sembrano più colpiti (58%) rispetto agli Afro-Americani (34%) e ad altre etnie (8%).
Le EGE costituiscono invece un gruppo di malattie rare, eterogenee e maldefinite sia clinicamente che in termini eziopatogenetici. Sono diagnosticate se si rileva ipereosinofilia in 1 o più parti dell’apparato gastrointestinale in assenza di una causa nota di eosinofilia. La prevalenza riportata è diversa a seconda delle regioni geografiche, con tassi che variano da 5 0,2 casi/100.00 bambini nel Regno Unito a 8,9 casi in Australia a 43 casi/100.000 bambini negli USA.
La Diagnosi si basa per lo più su 3 criteri diagnostici:
presenza di sintomi aspecifici gastrointestinali (diarrea, vomito, dolori addominali)
infiltrazione eosinofila in uno o più tratti dell’apparato gastrointestinale
esclusione di altre cause di eosinofilia gastrointestinale (malattia infiammatoria cronica, infezioni parassitarie, immunodeficienze primarie).
La presentazione clinica della EGE varia in base al tratto gastrointestinale interessato, ma le manifestazioni più frequenti sono caratterizzate da vomito, diarrea, dolore addominale, perdita di peso o mancato accrescimento dovuto a malassorbimento e perdita delle proteine, sanguinamento franco od occulto, anemia e ittero ostruttivo.
Le EGE vengono poi classificate in base al tratto intestinale coinvolto (gastrite, gastroenterite, colite, proctocolite etc) o in base alla localizzazione degli eosinofili a livello tissutale (serosica, mucosale o muscolare). La forma mucosale è la forma più frequente e la muscolare la più rara. Data la rarità di queste malattie, prima di fare diagnosi di EGE, devono essere escluse cause comuni di eosinofilia tissutale quali infezioni parassitarie, malattia infiammatoria intestinale, malattie del connettivo, allergia a farmaci, disordini linfoproliferativi.
Se sono coinvolti gli strati muscolari, dolori addominali, crampi e ostruzione intestinale possono essere i sintomi di presentazione e in rari casi si può avere una perforazione d’organo. Le forme a carico delle sierose sono associate ad ascite e distensione addominale.