Palazzo Baleani. La salute declinata al femminile: Il diabete mellito e la donna al centro

Terzo appuntamento in collaborazione con la Sapienza, il Policlinico Umberto I e le associazioni dei pazienti per promuovere la consapevolezza e la corretta informazione nell’ambito medicina di genere

L’iniziativa

Il diabete mellito: la donna al centro

In compagnia degli esperti della materia sabato 17 febbraio nuovo incontro tra gli specialisti del Policlinico Umberto I sono stati trattati temi cruciali quali, diabete mellito con focus sulla donna e le patologie endocrine femminili nelle diverse età della vita, molto altro.

Nella prima parte della mattinata si è accesa una luce sul diabete, le differenze di genere, la cura attraverso una interessante tavola rotonda su un percorso di cura a misura di donna. Si sono toccate alcune importanti novità e argomenti chiave quali la prevenzione del diabete tipo 1, il moderno approccio terapeutico nel diabete tipo 2, l’accesso alle cure, la gestione della cronicità e il diabete nelle diverse età della donna.

Il diabete è una malattia metabolica cronica ad alta prevalenza in tutto il mondo. Le donne presentano un maggior rischio di sviluppare diabete e questo rischio aumenta con l’età. Il diabete può avere un impatto significativo sulla salute delle donne, aumentando il rischio di complicanze sia classiche (cardiovascolari, oculistiche, neurologiche) sia di più recente individuazione (osteoporosi, demenze).

L’incontro con marcato carattere divulgativo è stato un’importante opportunità per sensibilizzare le donne sul diabete e sui rischi ad esso collegati, fornendo informazioni accessibili ed aggiornate su epidemiologia, fattori di rischio e complicanze del diabete nella donna, nonché sulle possibilità di trattamento e prevenzione.

 

Responsabile UOSD Diabetologia - Prof.ssa Raffaella Buzzetti

Il Responsabile UOSD Diabetologia Prof.ssa Raffaella Buzzetti, ha presentato i dati più significativi da un punto di vista epidemiologico: in Italia il diabete di tipo 2 si caratterizza per avere un insorgenza dopo i 40 anni con rari casi al di sotto dei 35 anni, e raccoglie circa il 90% dei casi totali, l’altro 7% è rappresentato dal diabete di tipo 1 (malattia autoimmune) che però risulta prevalente nella fascia di bambini ed adolescenti; la prevalenza nelle donne durante la fase fertile della vita è minore rispetto ai maschi, nei quali il diabete si manifesta più precocemente. Questo andamento epidemiologico nella popolazione femminile è dovuto all’azione protettiva degli estrogeni che, dopo la menopausa, cala determinando una maggior prevalenza del diabete nella popolazione femminile fino raggiungere e superare quella maschile.

Il contributo: Dott. Luca D’Onofrio

“… nel diabete l’andamento è in aumento costante”, ha spiegato il dirigente medico UOSD Diabetologia Dott. Luca D’Onofrio “…un individuo su 10 a livello globale è affetto da diabete ma è preoccupante in termini di salute, ha continuato l’esperto, l’aumento i casi con valori di previsione del 12% fino al 2045 con incrementi costanti anche nei paesi sottosviluppati e per questo che parliamo del diabete mellito come di una pandemia cronica”.

In Italia nel 2022 si contavano 3,9 milioni di soggetti diabetici (6,6% della popolazione generale), cioè 400mila casi in più rispetto al 2019 (+14%). I dati epidemiologici sono contenuti nell’ltalian Diabetes Barometer Report 2023, realizzato da IBDO Foundation e significativamente intitolato: “Il diabete in Italia e nelle regioni: dati di una pandemia in continua evoluzione” ha dichiarato D’Onofrio. Lo specialista ha sottolineato che dal rapporto emergono alcune criticità relative al Pronto Soccorso che spesso si trovano di fronte le complicanze e di patologie croniche, come il diabete, non gestite in modo adeguato dalla medicina territoriale. Di estremo interesse anche il profilo del diabetico che giunge al pronto soccorso: solo nel 50% dei casi utilizza un dispositivo di monitoraggio continuo della glicemia e, prima dell’accesso ha assunto prevalentemente insulina e ipoglicemizzanti orali tradizionali, mentre in rari casi riferisce di utilizzare i nuovi ipoglicemizzanti orali.

Proprio per la sua prevalenza, per la tendenza al progressivo aumento e per la stretta relazione con le diseguaglianze sociali – come emerge dal monitoraggio continuo effettuato dal sistema di sorveglianza PASSI, attivo presso l’Istituto Superiore di Sanità – il diabete resta una delle sfide più impegnative con cui è chiamato a misurarsi il Servizio Sanitario Nazionale.

Il contributo: Dott.ssa Lucia Coraggio

L’importanza di curare il diabete per la prevenzione delle complicanze croniche è stato il tema affrontato Dott.ssa Lucia Coraggio, dirigente medico della UOSD Diabetologia che si è soffermata sul superamento  della cura centrata sulla visione gluco-centrica, cioè concentrata esclusivamte su i livelli di glucosio, versus il  concetto di complicanza  cardio-nefro-vascolare. La dottoressa ha spiegato alla platea che le complicanze del diabete si divido in due categorie: macrovascolari (infarto, vasculopatia periferica, ictus) e microvascolari ( retinopatia, nefropatia,  neuropatia periferica) e che “… le complicanze più frequenti del diabete sono rappresentate dai problemi ai reni ( 12,2%), alla retina (6,4%),  complicanze a livello coronarico (14,4%), cerebrale (3,9%),insufficienza cardiaca causata dal diabete (2,5%)”..

Il diabete è anche causa di altre complicanze emergenti, quali: cancro, infezioni, malattia del fegato, disabilità funzionale, disabilità cognitiva e disordini affettivi. Particolare focus è stato dedicato alla correlazione tra diabete e parodontite: in Italia circa 8 milioni di persone affette da diabete soffrono di forme gravi di parodontite che può rimanere a lungo asintomatica, di cui il sanguinamento gengivale è il primo segno di malattia.  E’ importante sapere che la percentuale di parodontite e diabete non diagnosticati è molto elevata e chi soffre di diabete ha un rischio tre volte superiore di ammalarsi di parodontite, viceversa chi soffre di parodontite ha la tendenza a sviluppare il diabete, “… trenta minuti di attività fisica frequente e moderata, una dieta sana e un’attenta igiene orale aiutano la salute e la prevenzione di parodontite e diabete” questi i consigli dell’esperta. Interessanti anche le differenze di genere legate al diabete e che interessano maggiormente la popolazione femminile rispetto alla maschile, quali depressione e ansietà, dolore neuropatici per intervenire e fornire una cura del diabete più personalizzata.

Ribadito dai relatori il concetto fondamentale che il primo contrasto al diabete va rinvenuto nell’attività fisica al fine di scongiurare la pericolosa obesità e nello stile di vita.

Direttore UOC Immunologia - Prof.ssa Stefania Basili

La Prof.ssa Stefania Basili – Direttore UOC Immunologia,che con soddisfazione ha illustrato il progetto del Centro per la Salute e il Benessere della donna, finalmente operativo,in cui l’assistenza multidisciplinare alla donna è di tipo olistico, ossia alla persona nel suo complesso.

Basili ha spiegato come nei sistemi sanitari attuali, di solito i bilanci di salute per le donne riguardano solo il periodo della gravidanza. Il Centro di Palazzo Baleani, invece, adottando una modalità proattiva, si propone di elaborare in via sperimentale un modello che intercetta e prende in carico i bisogni della donna di ogni età per offrirle una valutazione della propria salute a 360 gradi in qualsiasi fase della vita.“…attraverso un approccio innovativo alla cura si realizza così il bilancio di salute come un’attività che tende a guardare in modo sistemico ad aspetti organici, mentali ed emotivi” ha esposto Basili. Il bilancio di salute personalizzato per le donne in qualsiasi momento della loro vita è il risultato dell’incontro tra la donna e il professionista che garantisce la presa in carico dei bisogni di salute ma si impegna, altresì, a promuovere stili di vita sani e condivisi con percorsi di sensibilizzazione sui possibili rischi connessi alla crescita e all’età.

La voce delle associazioni

“Una paziente informata rappresenta un valore nella gestione della propria malattia” queste le parole di apertura del contributo del Presidente Federdiabete Lazio, Dott.ssa Lina Delle Monache .

 

La persona con diabete ha diritto di essere informata e formata in modo chiaro, completo e adeguato sul proprio stato di salute e sulle aspettative di vita (prognosi, trattamenti e loro effetti collaterali). La comunicazione medico-paziente deve consentire al paziente di apprendere lo stile di vita più aderente alla sua quotidianità e gli interventi di prevenzione e di cura.

La donna con diabete deve essere presa in carico da un team multiprofessionale e multidisciplinare, inserito in contesto organizzativo strutturato attraverso una rete Ospedale/Territorio che partendo dall’assessment la accompagna  durante il follow up.

Infine la dott.ssa Lina Delle Monache, Presidente Federdiabete Lazio, da molti anni attiva nel dialogo con la Regione e in stretto rapporto di collaborazione con le istituzioni e gli apparati pubblici ha manifestato  piena soddisfazione per l’iniziativa divulgativa in corso da parte di Sapienza Università di Roma e Policlinico Umberto I foriera di una reale vicinanza alle persone affette da diabete.

 

 

Tra gli interventi quello del presidente dell’associazione ADA ROMA, Venanzo Paganelli, che ha sottolineato la necessità e l’urgenza di un fronte comune, associazioni e classe medica, con il coinvolgimento di politici ed amministratori pubblici, per creare un sistema di prevenzione ampio ed organizzato, al fine di ridurre con reale efficacia casi e costi inerenti alla patologia diabetica.

Si ringrazia per la partecipazione delle associazioni di pazienti: ADA Roma, Identità e Diabete, A.D.I.G. Lazio APS, A.R.D. Italia

 

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