Il “Goal della Vita”: un torneo tra Medici, Magistrati, Avvocati e Farmacisti all’insegna dello Sport al servizio della Prevenzione

Un grande evento che ha raccolto a confronto tanti diversi professionisti dalla Sala Giunta del CONI, agli stand del Centro di ascolto medico “Insieme con Te” e fino al campo dell’Orange Futbolclub di Roma

Il torneo benefico “Il Goal della Vita”

Si è svolto nel pomeriggio del 7 luglio scorso il torneo benefico “Il Goal della Vita” che ha visto schierarsi, nello scenario verde e sul campo dell’Orange Futbol club di Roma, le squadre dei Medici del Policlinico Umberto I capitanati dal Dott. Stefano Arcieri e dalla Dott.ssa Maria Ludovica Costanzo, dei Magistrati Campioni d’Italia 2022 diretti dal Presidente Silvio Cinque, degli Avvocati del Foro di Roma Campioni del Mondo 2019 sotto la guida dall’Avv. Andrea Celletti, e dei Farmacisti Agifar Roma presieduti dal Consigliere Direttivo Emanuele Rizzo.
Non avversari in partita, ma compagni alleati nello stesso contesto sportivo e nello spirito di un’ambiziosa dimostrazione del possibile e fruttuoso confronto tra professioni differenti, si sono sfidati tutti per sensibilizzare l’attenzione sull’iniziativa “Rose Angel”, la quale insieme all’Associazione Filo Teso opera nella prevenzione del tumore al seno, dal prossimo ottobre anche circolando su Roma e zone limitrofe a bordo di un camper fornito di strumenti diagnostici.
Il “Goal della Vita”, organizzato da MIDA ACADEMY  e con particolare attenzione della Presidente, Avv. Antonella Minieri, ha avuto come  madrina   la bellissima attrice e conduttrice Milena Miconi e per l’occasione il violinista Andrea Casta “Jedi” portato al successo da Vasco Rossi.

Il Convegno dal CONI su Sport, Prevenzione, Responsabilità e Diritto

A precedere la sfida, il Convegno “Nell’era dell’Intelligenza Artificiale il futuro dello sport in rapporto alla prevenzione, responsabilità e diritto: rischi e opportunità”, volto a adunare un osservatorio di ricerca sull’Intelligenza Artificiale e sulla sua attuale e possibile applicazione nel settore sanitario, sia in ambito terapeutico e diagnostico, sia organizzativo. A tal proposito, si sono succeduti i contributi di illustri esperti della medicina, del diritto e delle Istituzioni per tracciare le prospettive future del rapporto tra Sport, Prevenzione, Responsabilità e Diritto.

Il Convegno, trasmesso in diretta streaming dalla Sala Giunta del CONI e moderato dal giornalista Emilio Orlando, è stato aperto dal benvenuto del Consigliere OMCEO Nicola Illuzzi, e dai saluti del Presidente del CONI Giovanni Malagò, del Presidente del Comitato Italiano Paralimpico Luca Pancalli e del Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Roma Antonino Galletti.
Dunque, sono stati ospitati gli interventi del Direttore Generale del Policlinico Umberto I di Roma Fabrizio d’Alba, del Professore di Diritto dello Sport presso il Dipartimento di Giurisprudenza della Libera Università degli Studi Sociali – Luiss Guido Carli di Roma Enrico Lubrano, sulla questione de “Lo sport come strumento per la salute individuale e collettiva”, del Professore presso il Dipartimento Scienze Cliniche internistiche, Anestesiologiche e Cardiovascolari della Sapienza – Policlinico Umberto I di Roma Francesco Fedele, a proposito de “L’intelligenza artificiale e non: per evitare la morte improvvisa cardiaca. C’è da fare ancora tanto”, del Prof. Chirurgo e Senologo Breast Unit del Policlinico Umberto I di Roma Massimo Vergine, per quanto riguarda se “Sarà possibile la diagnosi precoce del tumore al seno negli sportivi con l’intelligenza artificiale”.
E ancora, si sono espressi il Dirigente Medico del Dipartimento di Oftalmologia del Policlinico Umberto I di Roma Prof.ssa Elena Pacella, circa il tema dell’Umanizzazione della macchina, il Dirigente Medico del Dipartimento di Chirurgia Generale del Policlinico Umberto I di Roma Prof. Stefano Arcieri, il già Dirigente Medico di Pediatria presso il Policlinico Umberto I di Roma e attuale Ricercatore Universitario nel Dipartimento Materno Infantile e Scienze Urologiche de La Sapienza Università di Roma Prof. Salvatore Oliva, e il Dirigente Medico del Dipartimento di Otorinolaringoiatria del Policlinico Umberto I di Roma Prof. Marco De Vincentiis.

Lo Sportello Centro di ascolto medico “Insieme con Te”

All’interno di questo progetto è stato messo all’attivo anche il Centro di ascolto medico “Insieme con Te”, dove i Professori del Policlinico Umberto I di Roma sono stati a disposizione degli utenti effettuando negli appositi stand controlli gratuiti di senologia, oculistica, pediatrica, chirurgia della parete addominale, nutrizionale e otorinolaringoiatria. Nello specifico, sono state offerte consultazioni in ambito Senologico dal Prof. Massimo Vergine, Oculistico dalla Prof.ssa Elena Pacella, Cardiologico dal Prof. Francesco Fedele, Pediatrico dal Prof. Salvatore Oliva, Chirurgico delle Ernie della Parete Addominale dal Prof. Stefano Arcieri.

L’intero evento è stato realizzato in collaborazione con l’Associazione Filo Teso e AGiFar Associazione Giovani Farmacisti Roma, e patrocinato dall’Azienda Ospedaliera Policlinico Umberto I di Roma, dall’Università La Sapienza di Roma, dal Consorzio Universitario Humanitas di Roma, dall’Ordine degli Avvocati di Roma, dal Consiglio dell’Ordine dei Medici, dal Comitato Italiano Paraolimpico, e dall’Associazione Capire per Prevenire.

Le dichiarazioni del Direttore Generale del Policlinico Umberto I Fabrizio d'Alba e del Dirigente Medico del Dipartimento di Oftalmologia del Policlinico Umberto I Prof.ssa Elena Pacella

Imperdibili le considerazioni del Direttore Generale del Policlinico Umberto I di Roma Fabrizio d’Alba, intervenuto in streaming durante il Convegno presso la Sala Giunta del CONI, sull’importanza della cooperazione tra le categorie e del rapporto tra Salute e Sport

“Ritengo questo evento significativo sotto almeno tre punti di vista: per quanto riguarda il primo, consiste nel fatto che diversi soggetti istituzionali e non istituzionali si mettano insieme intorno a un oggetto di grande valenza sociale che è la Prevenzione e l’Attenzione per gli obiettivi di Salute; non bisogna darlo per scontato e bisogna valorizzarlo perché il nostro Sistema Sanitario Nazionale e i nostri cittadini hanno bisogno di momenti che rilancino il tema e l’attenzione alla Prevenzione. Il secondo aspetto è unire soggetti appartenenti a categorie che a volte vengono vissuti quasi in contrasto tra di loro perché sebbene i destini spesso si incrocino, talvolta la realtà testimonia poi che nelle dinamiche professionali accadano fatti discutibili. Ciò non toglie che ognuno fa quello che sa fare al meglio e che le Istituzioni sono sempre vicine comunque. Il terzo aspetto è quello della Salute e dello Sport, in quanto oggi si è superata la definizione sanitaria del concetto di Prevenzione che è esclusivamente riferita alla Prevenzione su specifiche patologie. La Prevenzione si fa finalmente lavorando anche sugli stati di Salute e sul Benessere psicofisico. Lo Sport deve diventare il centro delle nostre iniziative, non a caso nel PNRR si parla di Missione 5 e 6 Sanità e Sociale, dove nell’elemento sociale deve essere riposto grande valore alla componente sportiva che tra l’altro rappresenta prospetticamente quel valore aggiunto, allorché, se si agganciano i ragazzi nell’attività sportiva da giovani, questo diventa un compagno di vita e un facilitatore di benessere per il Futuro.”

 

Sensibile il monito del Dirigente Medico del Dipartimento di Oftalmologia del Policlinico Umberto I di Roma Prof.ssa Elena Pacella sull’Umanizzazione della Sanità

“Oggi possiamo avvalerci di macchinari diagnostici efficienti che riescono a farci diagnosi precoci estremamente precise, ma purtroppo a volte ci dimentichiamo l’aspetto umano del paziente. Oggi stiamo sempre più diventando meno umani, le cure stanno diventando meno umane. Dobbiamo cercare di ritornare e utilizzare quello che l’Intelligenza Artificiale ci può offrire, di avvantaggiarci cioè di quello che la prevenzione tempestiva ci può dare, senza mai dimenticare l’umanità della professione – io sono la prima ad essere andata fuori all’estero, anche in Africa e porto un pezzo di Africa qui con me, e incoraggio la difesa dell’approccio umano proprio perché la cecità non consente a nessuno né di giocare, né di vivere, né di fare altro, essendo purtroppo, anche da un punto di vista sanitario delle spese, una gravissima patologia invalidante da prevenire e da curare.

Le persone hanno ancora bisogno di affidarsi al Professionista, non si riesce a raccogliere le notizie solo da Internet perché Internet è molto spesso fuorviante. Quindi, il rapporto paziente-computer è diverso dal rapporto paziente-medico, perché se al paziente viene data la possibilità di capire che il medico che gli sta di fronte è quello che gli può garantire la salute e migliorare la qualità dello stile di vita con dei consigli, il paziente si affida. Credo anche che quando ti rivolgi al medico, il medico ti vuole proteggere e assistere nel meglio che può fare e rispetto alle sue possibilità, competenze, professionalità e preparazione.

In questo processo, la macchina non si può sostituire al medico, intanto perché gli input di cui predispone la macchina sono inseriti dagli stessi professionisti. La macchina ha in più solo quella velocità con cui il medico magari non può arrivare. Tutte le patologie che noi inscatoliamo nel deep learning di queste macchine sono il lavoro delle esperienze di tutti i medici. Grazie all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale adesso in pochi secondi possiamo fare una diagnosi differenziale, perciò è indubbio che siamo facilitati, ma va ribadito che la macchina non si sostituirà mai completamente al medico. Possiamo dedurre che l’avvento della macchina può essere utile ai fini del tempo impiegato alla diagnosi, ma deve essere lasciato inalterato il contatto umano e il rapporto medico-paziente per il valore umano, emotivo e di fiducia, che è tutto. L’emozione resta il sentimento più importante, è la prima cosa che deve rimanere nell’uomo, laddove invece il rapporto freddo paziente-computer è statico e impassibile. Il rapporto vero è quello umano, quando ad un malato gli dai la mano o lo abbracci, quello gli resta, è il calore umano.

Tra gli stand dedicati alle varie specializzazioni, dove le persone hanno usufruito dell’opportunità di un consulto gratuito, probabilmente quello dedicato all’oftalmologia è stato il più gettonato. Sicuramente l’oculistica ha una sua specificità, perché una paziente nella vita non può non vedere, ed è importante preservare la vista e fare prevenzione perché in particolar modo in questo campo ha valenza ‘quoad vitam’ quanto ‘quoad valetudinem’, vita e salute.”

 

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