Alzheimer: i motivi di alterazione della memoria

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La demenza è una delle più grandi sfide della salute pubblica.

Che cos'è la demenza?

Oltre 35 milioni di persone convivono con questa malattia e, secondo le previsioni, il numero è destinato a aumentare vertiginosamente negli anni a venire.

La peculiarità di questa malattia è riscontrabile nel rapido e progressivo declino cognitivo, accompagnato da diverse caratteristiche patologiche quali: l’accumulo di placche β-amiloide e grovigli neurofibrillari di proteina tau-iperfosforilata lungo i vasi sanguigni cerebrali, un aumento della densità dell’attivazione delle cellule infiammatorie, infine la morte di neuroni e di altre cellule cerebrali.

E’ stato dimostrato che nell’Alzheimer sia implicata la disfunzione vascolare. Allo stesso modo, alcuni dei fattori che possono compromettere la struttura e la funzione vascolare sono: l’obesità, il diabete e l’ipertensione. 

Si è inoltre rilevata una riduzione, allo stadio iniziale della malattia, del 25% del flusso sanguigno cerebrale (CBF).

Nonostante la rilevazione della presenza di riduzioni del flusso sanguigno cerebrale corticale, i meccanismi restano poco conosciuti.

La ricerca

Hernandez e i suoi collaboratori hanno osservato, attraverso la tecnica della microscopia, due fotoni di eccitazione, i possibili meccanismi che causano la riduzione di CBF per poter valutare l’impatto di tale riduzione sulla funzione cognitiva.

La scoperta casuale ma molto significativa ha riguardato la somministrazione ai topi APP/PS1 che ai topi 5xFAD, alte dosi di α-Ly6G, si riducevano il numero di stalli capillari e si verificava un aumento del flusso sanguigno nelle arteriole penetranti corticali, cosa che non succedeva con gli isotopi degli anticorpi di controllo.

Sono poi stati eseguiti studi comportamentali per valutare alcune funzioni cerebrali:

  • test di sostituzione dell’oggetto per la valutazione della memoria spazio-temporale
  • y-labirinto per la valutazione della memoria di lavoro
  • test di riconoscimento di nuovi oggetti per la valutazione della memoria di riconoscimento

Nei primi due test si notano dei miglioramenti sia nelle prestazioni della memoria spazio-temporale, sia in quella relativa alla memoria di lavoro dopo la somministrazione di una singola dose di α-Ly6G.

Nell’ultimo test si osserva che le prestazioni della memoria di riconoscimento raggiungono livelli comparabili con quelli degli animali wild type dopo aver trattato i topi APP/PS1 con dosi aggiuntive di α-Ly6G ogni tre giorni per un mese.

in conclusione, possiamo notare un miglioramento nelle prestazioni cognitive grazie alla riduzione del numero di neutrofili presente nel parenchima cerebrale, con conseguente diminuzione della neuroinfiammazione.

Articolo

https://www.dottnet.it/articolo/32530457/alzheimer-studio-ecco-perche-si-altera-la-memoria-/

 

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