L’amore che resta: un tributo ai Donatori d’Organo

Policlinico Umberto I accoglie i Donatori e le loro famiglie in un momento di riconoscimento ufficiale, celebrando un gesto di generosità che continua a donare vita e speranza nel tempo. A seguire concerto natalizio del coro Nisi Vox, diretto dal maestro Roberto Bonfe’

L'iniziativa

Nel cuore del Policlinico Umberto I presso il Salone della Direzione Generale, oggi mercoledì 17 dicembre si è rinnovato un gesto di profonda gratitudine.

Le Autorità hanno accolto i Donatori d’Organo e le loro famiglie in un momento di riconoscimento ufficiale, un incontro che non ha celebrato solo un atto medico, ma un’eredità d’amore che continua a trasformare vite.

L’iniziativa si è svolta sotto il messaggio “L’amore che resta”, un’espressione che racchiude il valore più autentico della donazione: la capacità di lasciare un segno indelebile, di continuare a vivere attraverso gli altri. Le famiglie dei donatori, protagoniste silenziose di un atto di straordinaria generosità, sono state accolte in un clima di rispetto e riconoscenza.

In questo spazio condiviso, la comunità sanitaria si è unita per ricordare che dietro ogni trapianto c’è una storia, un volto, un legame che non si spezza. È un tributo sincero a chi, nel momento più difficile, ha scelto di donare vita. Ogni donazione è un ponte tra ciò che resta e ciò che rinasce, un gesto che supera il tempo e continua a generare speranza.

In questo contesto, le parole delle Autorità hanno assunto  un valore ancora più significativo: tutti gli interventi, hanno sottolineato come il Policlinico Umberto I rappresenti un presidio fondamentale non solo per l’eccellenza sanitaria, ma anche per il ruolo di sensibilizzazione e informazione svolto su temi di grande valore umano e sociale come quello della donazione.

La giornata “e’ stata emozionante”, per il Direttore Generale AOU Policlinico Umberto I, Fabrizio d’Alba. “E’ una testimonianza del fatto che il bene lascia bene – ha aggiunto d’Alba -. Abbiamo detto che l’amore resta, quando abbiamo regalato i bulbi ai donatori. Questa emozione e’ plastica: l’amore resta in chi riceve e in chi dona, a volte non e’ semplice scegliere di donare ma e’ importante perche’ l’amore resta nei cuori delle persone a cui si da’ la possibilita’ di affrontare un nuovo percorso o una nuova prospettiva di vita”. Per la coordinatrice aziendale per la donazione di organi, Francesca Pacini, si tratta di “commemorare i nostri donatori e portare alle loro famiglie un piccolo riconoscimento a fronte del grande dono che hanno fatto”.

All’iniziativa ha preso parte anche il Presidente del Consiglio regionale del Lazio, Antonello Aurigemma: “La donazione e’ un momento di alta sensibilita’, donare a chi ha bisogno e’ uno dei valori piu’ importanti che puo’ trasformare una tragedia, come la perdita di un caro, in un momento di aiuto che da’ la vita ad altre persone – ha detto -. Il Consiglio regionale rappresenta e sostiene questa iniziativa, ma soprattutto sostiene la cultura della donazione. E’ aumentata notevolmente la percentuale dei donatori, ma dobbiamo fare di piu’ per consentire a tanti altri di ricevere. Un grazie a tutti i familiari che con il loro gesto hanno dato la possibilita’ a tanti di proseguire la propria vita. Il consiglio regionale del Lazio non fara’ mai mancare il proprio sostegno a iniziative del genere e grazie anche al Policlinico Umberto I I per aver organizzato questo incontro”.

Le parole risuonano tra i presenti, mentre il racconto della donazione si intreccia con quello delle persone che ogni giorno rendono possibile questo percorso. Il momento più toccante arriva quando il pensiero si rivolge alle famiglie dei donatori che nel momento più doloroso compiono una scelta di straordinario amore, permettendo ad altre persone di continuare a vivere. Il loro gesto rappresenta un esempio concreto di altruismo e solidarietà.

Le testimonianze

La cerimonia si conclude in un silenzio carico di significato, mentre i presenti condividono lo stesso sentimento: la consapevolezza che la donazione non è solo un atto medico, ma un’eredità che attraversa il tempo. Ogni storia raccontata, ogni testimonianza ascoltata, ogni sguardo rivolto alle famiglie dei donatori contribuisce a costruire una memoria collettiva fatta di coraggio, altruismo e umanità.

La consegna delle pergamene e del bulbo: memoria del presente, seme per il futuro

 

Mentre l’evento volge al termine, ciò che rimane è un senso di gratitudine profonda. Gratitudine verso chi ha donato, verso chi ha scelto di trasformare il dolore in possibilità, verso chi ogni giorno lavora per rendere la donazione un percorso sicuro, rispettoso e carico di dignità. Nel messaggio “L’amore che resta” si racchiude l’essenza di questa giornata. È un amore che non si esaurisce, che continua a vivere nelle vite salvate, nelle speranze ritrovate, nei legami che non si spezzano. È un amore che unisce la comunità sanitaria, le istituzioni e le famiglie in un impegno condiviso: promuovere la cultura della donazione come valore civile e umano.

Questo racconto non si chiude qui: continua nelle vite che riprendono a respirare, nei cuori che tornano a battere, nelle famiglie che ritrovano speranza. Continua, soprattutto, in quell’amore che resta.

Sono stati presenti:

Gabriella Facioni, moderatrice

Le Autorità

Manuela Di Franco, vice Preside della Facoltà di Medicina e Odontoiatria Sapienza Universita’ di Roma

Fabrizio d’Alba, Direttore Generale AOU Policlinico Umberto  I

Antonello Aurigemma, Presidente del Consiglio regionale del Lazio

Maria Augurusa, Direttrice Sanitaria AOU Policlinico Umberto I.

Consegna riconoscimento al dott. Gustavo Spadetta

Francesca Pacini, Coordinatrice centro donazioni d’Organo

La giornata si e’ conclusa un concerto natalizio del coro Nisi Vox, diretto dal maestro Roberto Bonfe’, accompagnato dal Quartetto d’archi

 

 

 

 

 

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