Sono stati appena pubblicati i dati relativi allo studio SIMI-NUTRO coordinato dal gruppo del prof. Maurizio Muscaritoli, Direttore della UOC di Medicina Interna e Nutrizione Clinica del nostro Ospedale e Professore ordinario di Medicina Interna presso il Dipartimento di Medicina Traslazionale e di Precisione dell’Università La Sapienza di Roma oltre che Presidente della SINuC, Società Italiana di Nutrizione Clinica e Metabolismo.
Lo studio condotto dalla Società Italiana di Medicina Interna (SIMI) e pubblicato sull’European Journal of Internal Medicine rivela un dato preoccupante: il 37,3% dei pazienti ricoverati nei reparti di Medicina Interna in Italia è malnutrito al momento del ricovero. La ricerca, denominata Simi-Nutro, sottolinea come la malnutrizione rappresenti una condizione spesso trascurata, ma con implicazioni serie per la salute dei pazienti.
L’indagine ha monitorato 650 pazienti, tra il 2020 e il 2023, in 16 reparti di Medicina Interna distribuiti in 15 città e 11 regioni italiane. I dati mostrano che la malnutrizione è strettamente legata a degenze ospedaliere prolungate e a un aumento delle complicanze infettive: nei pazienti malnutriti, infatti, il tasso di infezioni risulta essere del 19%, contro il 7% dei pazienti ben nutriti.
La valutazione del rischio nutrizionale è stata effettuata tramite i criteri internazionali Must (Malnutrition Universal Screening Tool) e Glim (Global Leadership Initiative on Malnutrition). Secondo questi strumenti, il 42,3% dei pazienti risulta a rischio di malnutrizione, con una prevalenza maggiore nel Nord Italia (51%) rispetto al Centro (43,9%) e al Sud (36,5%).
Anche i tassi effettivi di malnutrizione variano significativamente: il Nord registra la percentuale più alta con il 48,6%, seguito dal Centro (38,6%) e dal Sud (29,6%).
Antonello Pietrangelo, direttore del Dipartimento di Medicina Interna Generale e Post Acuzie dell’AOU di Modena, sottolinea l’importanza di questo studio: “Offre dati preziosi su un aspetto spesso sottovalutato come la malnutrizione ospedaliera. I risultati evidenziano la necessità di introdurre uno screening nutrizionale sistematico all’ingresso in ospedale e confermano il ruolo cruciale del medico internista nell’identificazione precoce e nella gestione della malnutrizione.”
Un messaggio chiaro emerge dai dati: affrontare la malnutrizione in ambito ospedaliero non è solo una questione di benessere, ma anche di efficacia delle cure e riduzione delle complicanze.
(Fonte ANSA)